domenica 6 giugno 2010

slow change....

Esistono luoghi che cambiano meno di altri. O che, almeno in parte, non cambiano affatto. Oggi sono passato davanti allo stanzino vicino alla stalla e la porta è ancora da sistemare. Kiddy mette ancora la stessa camicia per andare a Reykjavik. E nel giradischi c'è ancora il disco di Bob Dylan che io e Janis abbiamo ascoltato l'ultima sera passata insieme qui, lo scorso settembre. Se non fosse per Zorro, il vitello ormai diventato toro, e per il cambio fra il tedesco Armin e il moldavo Jon come quinto commensale della tavola nove mesi sarebbero davvero passati invano.
Oggi ho aiutato Dora a piantare broccoli e insalata in giardino. Mi ha fatto qualche domanda su questi ultimi nove mesi. Abbiamo parlato della casa che io e Janis vorremmo prendere in affitto, ma che difficilmente andrà in porto. Non mi ha chiesto quanto resterò alla fattoria. Da queste parti sono abituati a vedere le cose cambiare lentamente e non hanno mai fretta. Loro. Noi cerchiamo e speriamo di imparare.

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