venerdì 2 luglio 2010

Corso d'islandese

Alla decima lezione posso sbilanciarmi e dire che il corso d'islandese non mi convince al 100%. Non che l'insegnante non sia valida nelle spiegazioni, tutt'altro...il problema è che spesso non spiega proprio. La sua teoria è che, visto che la grammatica è molto complicata, con troppe regole e ancora più eccezioni, gli islandesi si aspettano di sentire gli stranieri parlare "sgrammaticato", e quindi non è un problema. L'importante è pronunciare le parole nel modo corretto. In parte può anche essere condivisibile, ma questo non giustifica il soprassedere anche sulle cose elementari privilegiando la ripetizione a memoria di frasi fatte, dove spesso diventa difficile interpretare il significato letterale delle singole parole. Non giustifica il fatto che in quasi dieci lezioni l'unico verbo di cui è stata spiegata la coniugazione al presente indicativo in tutte le persone è il verbo essere. Eppure spulciando fra la grammatica regole di coniugazione esistono, ma non conoscendole, nel momento in cui ti viene chiesto di costruire una frase, finisci inevitabilmente col dire "io avere", "tu mangio", "noi bevo". Mi chiedo se è questo il famoso "metodo clannan" di cui si parla qui: http://www.metodocallan.net/Callan%20metodo.htm
Se così è, personalmente preferisco il caro vecchio metodo di spiegare la grammatica, fare esercizi a casa e poi correggere gli errori in classe. Noi, invece, a casa dobbiamo per conto nostro scoprire come si fa a parlare del tempo in islandese...
E tanto per dare un esempio di quanto sia bizzarra e simpatica questa lingua...i numeri cardinali al maschile dall'uno a sette sono einn, tveir, þrír, fjórir, fimm, sex, sjö...a questo punto l'ordinale sjötti cosa sarà? Il settimo?? troppo facile...sjötti vuol dire "sesto" e settimo si dice "sjöundi"...c'è davvero molto da studiare....